Prima Notte

Eccomi, sono qui, al limite del vecchio giorno, 5 minuti al domani.

Mi ritrovo sempre a scrivere la notte, quasi fossi un vampiro, creatura notturna. E forse vorrei davvero esserlo. Talvolta la luce mi spaventa, vorrei nascondermi in un angolo buio.

Nonostante abbia tanti pensieri, tante emozioni ad affollarmi il cuore non riesco veramente a scrivere. Sarà perché, nonostante la mia identità sia celata, mi resta un po' di timore nel svelarmi, nel raccontarmi, nel parlare delle cose, spesso insignificanti, che non ho il coraggio di dire a nessuno, che nessuno ha voglia di ascoltare.

Ecco, è scoccata la mezzanotte. 

Ed io sono ancora sveglia, perché non posso dormire.

Se chiudo gli occhi mi scenderebbero, copiose, fiumi di lacrime, inarrestabili. Perché? Veramente mi sembra di non saperlo più. Mi sembra di dimenticare, no, anzi, di non aver mai saputo il perché del mio dolore. Perché sono triste, perché non riesco a vivere come tutti gli altri. Ma forse è solo una mia impressione...

Oggi ho mangiato. E non solo oggi. Ma non ho la forza di ammetterlo neanche con me stessa. Ho paura e cerco di ignorarlo. In realtà, è quello che faccio sempre. Fuggo. Scappo. Mi nascondo. Non voglio soffrire! Perché? È sbagliato? È sbagliato scappare? Volevo rifugiarmi da qualche parte ma ho scoperto che non esiste luogo dove potermi nascondere. 

Oggi ho mangiato e vorrei vomitare, morire per questo. Odio il cibo ed odio mangiare. Odio sentirmi così male, così in colpa, così 'piena'. Mi odio. Mi odio. Mi odio.

Io, che non odio mai nessuno, che non mi arrabbio mai per niente. Mi odio.